Un mood nuovo e accattivante per un brano senza tempo che già dalle prime battute svela l’anima rock della band. Su chitarre ostinate e bassi martellanti si torce e contorce una voce inspirata dalla luna e disillusa dall’amore. La collaborazione con Adriano Pennino ha generato una corrispondenza di amorosi sensi che ha fortemente ispirato Le Rivoltelle nella reinterpretazione di “Guarda che luna”.
In questa seconda versione c’è la voglia di cambiamento, la riconferma delle potenzialità, la costruzione di un sound forte ed autentico che lascia poco spazio a nostalgiche rivisitazioni d’altri tempi. La parola è lasciata alla musica e al suo immenso potere di svegliare anche l’animo più impigrito. Non resta che godersi lo spettacolo e guardare la luna… e che luna… e che mare…